Canali Minisiti ECM

Cala la depressione in Italia: il 40% non si cura

Psichiatria Redazione DottNet | 27/05/2019 12:44

Solitudine, età, condizioni economiche acuiscono il problema

Solitudine, età avanzata, condizioni economiche difficili, e almeno una malattia cronica che impatta sulla qualità di vita. Sono questi i fattori che possono acuire il manifestarsi di sintomi depressivi. Che rubano 14 giorni al mese in termini di benessere psicologico, oltre una settimana invece per le cattive condizioni fisiche a cui si correlano. Il trend dei sintomi depressivi è in lieve calo in Italia negli ultimi dieci anni, anche complice una parziale uscita dalla forte crisi economica iniziata nel 2008 per gli esperti, ma la situazione non è completamente uniforme nel Paese e per classi di età. Tra coloro che ne sono colpiti, poi, solo 6 su 10 chiedono l'aiuto di qualcuno.

Gli adulti che riferiscono sintomi depressivi sono il 6%, mentre erano il 7,8% nel 2008 secondo quanto emerge dai dati pubblicati recentemente on line su Epicentro, il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell'Istituto Superiore di Sanità, nell'ambito della sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia).  L'indagine, che riguarda persone di età compresa tra 18 e 69 anni, rileva però che non dappertutto è così: nel tempo si sono ridotti i sintomi depressivi ovunque nel Paese, ma la riduzione è meno significativa, perlomeno dal punto di vista statistico, nelle Regioni del Sud. Inoltre, in Molise, Campania, Sardegna, Emilia Romagna e Umbria si registrano prevalenze più alte di persone con sintomi depressivi. Tali sintomi sono più frequenti all'avanzare dell'età (si sfiora l'8% fra i 50-69enni), fra le donne (7%), fra le classi socialmente più svantaggiate per difficoltà economiche (14% fra chi riferisce molte difficoltà economiche) o per istruzione. Anche la mancanza di un lavoro stabile, la malattia e la solitudine pesano: i sintomi depressivi infatti toccano l'8% in chi non possiede un lavoro regolare, tra chi riferisce almeno una diagnosi di patologia cronica (13%) e in chi vive da solo (8%).

pubblicità

  "Questi dati - spiega Massimo Cozza, direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Roma 2 - confermano che i sintomi depressivi sono correlati in particolare alle condizioni sociali ed economiche. Lo stesso trend in lieve diminuzione può essere spiegato con la parziale uscita dalla drammatica crisi economica del 2008. La solitudine rappresenta un altro fattore rilevante, che si accompagna con età avanzata e presenza di patologia croniche. Il dato del 40% delle persone che riferiscono sintomi depressivi che non si curano è comunque allarmante, perchè oggi c'è possibilità di guarigione ed abbiamo efficaci possibilità terapeutiche: dalle psicoterapie agli interventi psicofarmacologi per le depressioni più gravi. Si può e si deve chiedere aiuto, in primo luogo al medico di famiglia.  Fermo restando che sintomi depressivi temporanei possono rientrare nella normalità in reazione ad eventi negativi della vita, dalla fine di una relazione al lutto, da un fallimento scolastico alla perdita di un lavoro".

Commenti

I Correlati

Dalla Ragione, crescono le chiamate al numero verde Sos

Sinpf e Sinpia: “Aderenza a cure fondamentale per controllare l’impulsività”

Studio Usa, manca il supporto alla genitorialità

La qualità delle relazioni sociali può aiutare nel passaggio tra infanzia e adolescenza

Ti potrebbero interessare

Studio Usa, manca il supporto alla genitorialità

La qualità delle relazioni sociali può aiutare nel passaggio tra infanzia e adolescenza

“L’autismo è correlato all’età sempre più avanzata dei neo genitori, soprattutto di quella paterna, perché il Dna dello spermatozoo cambia, anche a causa dello stress”

Madeo: “È importante sottolineare che l’ADHD si nasconde dietro i comportamenti di tutti i giorni, in specifiche situazioni e attività in cui il soggetto è impegnato. Questo disturbo si individua soltanto ponendo le giuste domande"

Ultime News

Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'

"Da algoritmi di Facebook e Instagram rischi per la salute mentale"

"Grazie a capacità diagnostiche ma anche per un incremento di steatosi epatiche"

L'Organizzazione mondiale della sanità annuncia che un nuovo vaccino - chiamato Tak-003 - contro la dengue è in fase di prequalificazione